La
Pietra di Luserna è una delle varietà più conosciute di
gnelss lamellare, apprezzato per la sua
durezza e resistenza
all’usura. Nelle tonalità più tradizionali del grigio–verde,
grigio-giallo e
grigio-blu, è di facile ambientazione sia per edifici
moderni, sia per quelli rustici, sia per quelli antichi.
Le
sue caratteristiche di resistenza al gelo e agli agenti atmosferici la
rendono particolarmente
indicata per vialetti dei giardini, passi carrai o
pedonali, marciapiedi, aree pubbliche e per tutte
quelle pavimentazioni
dove si vuole utilizzare una pietra che resti inalterata nel tempo.
Si
tratta di una roccia metamorfica che affiora in un area di circa 50 Km,
Tra la Val Pellice e la
Val Po, composta da stratificazioni di quarzo,
feldspato e mica a struttura grossolana e cristallina,
ampiamente scavata
nei comuni di Luserna, San Giovanni, Rorà e Bagnolo.
Si
ha notizia dell’uso di questa pietra già in epoca romana, ma lo
sfruttamento sistematico delle
primissime cave si attiva solo con il
medioevo, rappresentando in origine il più importante mezzo di
sussistenza per le popolazioni valligiane.
Nasce
quindi come materiale povero per la realizzazione di semplici murature,
cordoli
da marciapiede, selciati viari, lastre per balconi, modiglioni e
coperture.
Fù
la neccessità di costruire nuove case che spinse i valdesi e i valligiani
al perfezionamento delle
tecniche estrattive e della lavorazione della
pietra. Le nuove tecniche di lavorazione, la fiammatura e
la lucidatura,
consentono oggi l’uso anche per locali interni, pur mantenendo gli
impieghi tradizionali
e valorizzano il materiale favorendone la sua
diffusione non solo nell’ampio territorio piemontese ma
anche negli
stati dell’Ameica Latina ed in alcuni stati Europei come la Germania e
la Francia.
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